IL PICCOLO MAESTRO DI ASTI

( piccolo perché sono alto un metro e 60 centimetri e peso appena 50 Kg. Per questo mi chiamano “Filo di Ferro”) Iniziai la pratica del Kung Fu tradizionale nel 1994 nella città di Asti presso la palestra C.A.MA. (Centro Arti Marziali Asti).

Nel 2004 divenni allievo del Maestro Paolo Cangelosi. Nel 2009 iniziai a seguire anche un istruttore di Sifu Cangelosi, Claudio Conti, ma già mio compagno di studio presso la scuola del Maestro. Conti era già, allora, maestro di Pencak Silat ed Aikido, fondatore della Claudio Conti Academy situata alle Canarie.

Nel 2014 ho seguito il Maestro Nicola Colonnata per approfondire le mie conoscenze sullo stile Wing Chun. Oltre ai Maestri di Kung Fu ho seguito Maestri che mi hanno trasmesso nozioni filosofiche, le quali hanno contribuito ad evolvere il mio pensiero nelle arti marziali. Nell’anno 2014,con tanta soddisfazione, la Kombat League mi ha riconosciuto il grado di Maestro.

Nel 2005 entrai come vicepresidente nell’associazione a.s.d. “Il Tempio di Iside” dove iniziai a trasmettere ufficialmente le mie piccole conoscenze di Kung Fu. L’anno dopo presi la carica di presidente all’interno della suddetta associazione. Nel 2009 fui il primo presidente della a.s.d. “Skull Boxe club”, associazione che promosse in primo luogo la diffusione del pugilato amatoriale ed agonistico.

Oltre alle diverse associazioni che mi hanno visto ricoprire ruoli nel “Direttivo” ho tenuto per circa due anni dei corsi di quest’arte presso le a.s.d. “L’Airone” e “Mi Zai Dojo” di Asti. Dall’anno 2005 fino all’anno 2015 ho insegnato Kung Fu al Liceo Classico di Asti affiancando l’insegnante di educazione fisica con l’intento di trasmettere i sani princìpi che possiede questa splendida arte.

Tra gli anni 2013/2014 ho collaborato al progetto “Io non voglio avere paura” creato dalla Consigliera di Parità della Provincia di Asti, contro il femminicidio e la violenza di genere, nel quale ho istruito sette classi di scuole superiori e tre di scuole medie. Il progetto è stato premiato dal Presidente della Repubblica.

Attualmente faccio parte della Federazione U.I.K.T. con al vertice il Maestro Alessandro Colonnese. Molto importanti nel mio cammino più marziale sono stati diversi atleti che hanno arricchito le mie conoscenze ed hanno dato modo di “evolvere” la mia pratica, finalizzandola non solo a quella più tradizionale ma a quella più applicativa.

Due di loro sono i fratelli Giuseppe ( the Italian Hendo) e Loris Ruotolo, entrambi praticanti ed agonisti nelle MMA. E non meno importante, il coach Davide Greguoldo, anima della Skull Boxe Club, che non smetto mai di osservare e dal quale prendo “appunti” durante gli insegnamenti verso i suoi ottimi atleti.

La mia sveglia al mattino suona a volte alle 5:03 e, a volte, alle 3:50 per iniziare i miei allenamenti quotidiani prima di cominciare la giornata lavorativa. Sono un dipendente dell’azienda ELA di Asti che si occupa di Medicina del lavoro, Sicurezza sul lavoro ed ecologia, dove io ricopro il ruolo di addetto alle pulizie. Finito il mio lavoro mi dedico all’insegnamento del Kung Fu ed ai miei allenamenti personali.

Il Kung Fu è, prima di tutto, una disciplina e costruisce le sue fondamenta sulla ricerca di un percorso interno, una Via, la via del Tao. Essa ha come primo scopo la percezione e la consapevolezza del nostro corpo: lo studio e l’allenamento fanno in modo che il praticante arrivi ad ottenere degli “strumenti” coi quali lavorare sulla propria persona. Questa millenaria arte si è evoluta grazie a diversi punti di vista e diversi princípi.

Il Kung Fu rappresenta non il “fine” ma il mezzo attraverso il quale si può giungere alla “Conoscenza”.

Tempo fa scrissi: 

                                 IL KUNG FU È ARTE.

                       L’ARTE È ESPRESSIONE DELL’UOMO.

                IL KUNG FU ESPRIME L’UOMO SINO AD UN LIMITE.

DA QUEL LIMITE IN POI DEVE ESSERE L’UOMO AD ESPRIMERE IL KUNG FU.

Nel senso che il Kung Fu non deve divenire una gabbia dalla quale non si può uscire perché  “è così, è stato sempre così e così deve essere per sempre”. Deve renderci liberi nella pratica e nel pensiero. Ma con le “regole” che stabiliscono una libertà, non con pensieri e princìpi inseriti a caso bensì con profonde meditazioni che ci portano ad essere più o meno consapevoli di ciò che stiamo praticando.

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